"...buttalo via!"

"...No."

E poi è diventato il primo Petalo.

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LA STORIA

Quel giorno, in un vecchio magazzino, mi ritrovai tra le

mani un pezzo di vetroresina che da lì a pochi minuti

sarebbe diventato un rifiuto.

Scoprii che era il pezzo del cofano di un prototipo di 

un'auto da corsa: aveva una sua storia da raccontare. 

Le geometrie particolari geometrie, tonde e affusolate,

assieme alla leggerezza, mi ricordarono subito il petalo

di un fiore.

Da li a poco nacque la voglia di farlo rifiorire, di dargli

una SECONDA CHANCE, di trasformarlo grazie alla progettazione in un prodotto con una vita nuova.

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I MATERIALI DI RIUTILIZZO 

Per l'intera struttura, è stato utilizzato legno di diverse essenze, sfridi derivanti da lavorazioni  di falegnameria

(abete, ciliegio, rovere, faggio).

La base di sostegno, in ferro, deriva dagli sfridi di una grande lastra destinata alla produzioni di macchinari industriali.

L'alluminio del sostegno del paralume deriva da sfridi di lavorazioni di infissi.

Il paralume può essere prodotto in carta riciclata

multistrato con trattamento termico

(vengono consigliate in ogni modo lampadine Led).

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ASPETTI TECNICI

 Grazie a due snodi, la lampada può modificare la

forma e la posizione della sorgente luminosa.

All'interno dei giunti sono presenti delle guaine in gomma che danno il giusto grip per poter inclinare le parti della lampada.

Il rapporto tra dimensione e peso della base, rendono la lampada molto stabile.

Può essere completamente smontata: è stata realizzata secondo la logica del DFD (design for disassembly) nella quali i diversi materiali devono essere separabili meccanicamente.